mercoledì 28 dicembre 2011

Un anno e mezzo

Possiamo dirlo: Gabriele ha un anno e mezzo, anche se lo "compirà" il primo di gennaio. E' nato proprio a metà dell'anno, all'1.27 del primo di luglio. Da piccola pensavo che ero stata proprio fortunata a nascere a metà giugno, così avevo due feste grandi da festeggiare lontane tra loro: il Natale e il compleanno. Gabriele è stato all'altezza della sua mamma! Non mi piace che sia nato il primo del mese. Non so mai se dire "E' nato il primo luglio" o "l'uno luglio"... Ma perchè il primo del mese è progressivo e gli altri no? E poi diciamocelo, sui moduli c'è sempre scritto "nato il" e metterci un 1 non ci sta affatto bene. Ero in sala parto, il dolore che mi piegava in due, ho guardato l'orologio e segnava le 23.30 e il mio pensiero è stato "Peccato, non nascerà mai a giugno come me, e anzi, nascerà il primo del mese..." Ok, la smetto di scrivere cose stupidelle...

Gabriele ed io, entrambi a 8 mesi
Gabriele ha un anno e mezzo, e siccome non mi ricordo più nulla di cosa faceva Lorenzo alla sua età, ho deciso di scrivere, anzi, descriverlo per poter fermare la memoria.
Gabriele è un bambino stupendo, bellissimo (e mi somiglia tanto... modestamente!), ma si sa, ogni uaglione... Veste indumenti taglia 18 mesi anche se gli metto le magliette a manica lunga (un po' troppo lunga) taglia 2 anni che erano del fratello (le loro stagioni non coincidono perfettamente). Da più piccino sembrava un po' più robusto di Lorenzo, ora mi sto rendendo conto che nemmeno lui sarà un gigante. Porta il 20-21 di piede e con le scarpine nuove è un po' impacciato. Stamattina non ha voluto quelle da ginnastica, forse perchè sono solo numero 20 e, chissà, gli fanno male, mi sa che devo archiviarle! Non ha molta voglia di parlare. Cerca di ripetere molte parole ma con successi altalenanti. Ha da poco iniziato a dire due parole consecutive anche se uguali, tipo "bau bau" o "ciao ciao". Ha iniziato a fare i capricci, impuntarsi per ottenere ciò che vuole e utilizzare l'urlo o il finto pianto per esprimere la sua frustazione. Scherza volentieri, si nasconde e riappare sorridente. E' buffissimo quando si copre gli occhi e pensa di essere sparito. A volte non si vuole far cambiare il pannolino, forse perchè vuole qualcos'altro in quel momento, ma non riesco a capirlo. Gioca bene con il fratello, anche se ogni tanto lo morde per esprimere il suo disappunto. Spero che sia una fase passeggera e veloce, anche perchè l'ultima volta che lo ha fatto l'ho sgridato con la voce grossa, si è messo a piangere e Lorenzo mi ha detto "Ma dai mamma, non farlo piangere, adesso non mi morde più" e io mi sarei sotterrata. Da qualche giorno ha detto categoricamente no al seggiolone: vuole stare a tavola con noi, ogni tanto gli va bene il riduttore per la sedia, ogni tanto no. Mangia le stesse cose del fratello, anche se spesso in quantità maggiori: pasta, risotto, minestrina, passato di verdure, bistecca impanata, prosciutto, mela, pera, banana e adora i mandarini. Lo so, lo so, il suo menù è molto ristretto, le mamme di "il mio mangia tutto quello che mangiamo noi, legumi biologici e farina di kamut compresa" non saranno contente, ma tant'è. Dorme (grazie signore grazie) dorme tutta la notte, nel suo lettino: alla sera prende il suo ciuccio dalla mensola, se lo mette in bocca, si fa coccolare in braccio per qualche minuto (pochissimo se è molto stanco, un po' di più quando ha poco sonno) e poi si addormenta da solo. Forse tutte le mie pene a riguardo le ho scontate con il fratello (che da qualche giorno dorme tutta la notte nel suo letto senza risvegli, ma non canto vittoria troppo in fretta perchè forse è solo l'effetto di queste festività particolarmente stancanti).
Questo è ciò che mi viene in mente ora di lui. E' inutile dire quanto lo adoro e quanto sono pazza di lui, ogni mamma sa! 

mercoledì 21 dicembre 2011

Tanti auguri di buone feste


Siccome nei prossimi giorni sarò particolarmente impegnata con la preparazione dei banchetti di festa, vorrei fare gli auguri di buone feste a tutte le mie lettrici e ai miei lettori.
Vi auguro di passare delle serene giornate di festa con i vostri cari, di ritrovare la felicità nelle piccole cose, negli sguardi dei bambini, nelle carezze delle persone a cui volete bene, nelle sagge parole delle persone più anziane, nei momenti di compagnia attorno ad tavolo ricco di allegria.
Voglio augurare ogni bene a chi se lo merita, alle persone buone di cuore e generose verso gli altri.
Auguro un Natale sobrio a tutti quanti, auguro che questo difficile momento storico-economico serva almeno a ridimensionare i nostri bisogni, le nostre priorità e i nostri sentimenti.
Auguro a tutti un buon inizio di anno nuovo, un anno che si prospetta particolarmente difficile per chiunque, ma che sono sicura che potrà regalare anche tanta gioia e ricchezza inestimabile grazie agli affetti veri che ci circondano.
Auguro soprattutto la salute per i nostri figli, per i nostri cari e per noi stessi, cosa tanto banale quanto fondamentale.
Auguro serenità e amore, le unice forze di questo mondo acciaccato.

giovedì 15 dicembre 2011

Spezzatino di vitello (rosso)

Lo spezzatino è un piatto che non mi fa impazzire, però è quasi d'obbligo con la polenta, e con queste giornate fredde, buie e un po' tristi, è un buon metodo per risollevare il morale.

Per un chilo e mezzo di carne di vitello tagliate a pezzetti una carota, una cipolla piccola e un gambo di sedano, quindi trirtateli in un tritatutto finemente fino ad ottenere una poltiglia. In una pentola capiente fate rosolare le verdure con un cucchiaio di olio (gli chef veri dicono di usare sempre l'extravergine, io per i soffritti preferisco quello semplice di oliva perchè lo trovo meno gustoso), quindi unite la carne, fatela rosolare per bene, aggiungete sale e pepe a piacere, quindi sfumate con un bicchiere di vino bianco secco, mantenendo la fiamma molto alta. In un pentolino a parte mettete un litro di brodo freddo poco salato e un cucchiaio di farnia, mescolate con una piccola frusta e portate ad ebollizione continuando a mescolare. Aggiungete il brodo alla carne, mescolate, fate prendere bollore, abbassate la fiamma al minimo, coprite con un coperchio e lasciate sul fuoco un'ora e mezza. Controllate di tanto in tanto che non si asciughi troppo (in tal caso aggiungete un po' di brodo o acqua) e mescolate. A questo punto aggiungete una bottiglia di passata di pomodoro, aggiungete un rametto di rormarino (consiglio di lasciarlo intero per non ritrovarsi gli aghetti di rosmarino tra i denti durante il pasto) e quattro bacche di ginepro. Lasciate sul fuoco basso per una buona mezz'ora, quindi assaggiate per regolare di sale e pepe. Voilà! Lo spezzatino è pronto, manca solo una bella polenta fumante e un po' di formaggio e la serata è assicurata!

Inverno, tempo di malanni

A che cosa serva l'inverno me lo devono ancora spiegare. Fa freddo, non c'è la neve, le giornate sono cortissime e i malanni sono all'ordine del giorno.
Lorenzo e Gabriele hanno la febbre. Lorenzo ha iniziato sabato, superando i 39° in serata, poi stabile sui 38° domenica e lunedì, benissimo martedì e ieri, quando, di sera, è tronata sopra i 39°. Gabriele stamattina aveva 37.5°.
Oggi pomeriggio faremo un giro di gruppo dalla pediatra. Mi aspetto la classica imbottitura di antibiotici che non saprò se dare. Ma perchè? Perchè in tv, sui giornali e soprattutto in rete si ripete continuamente di non abusare degli antibiotici e i pediatri li prescrivono come se fosse acqua? Grazie al cielo i miei figli non si sono ammalati spesso fino ad ora, però tutte le volte che siamo ricorsi al medico la conclusione è sempre stata la stessa: antibiotico. Mi fa strano... Vedremo oggi, vi aggiornerò!

Aggiornamento:
Niente antibiotico, resistiamo fino a domenica: se persisterà la febbre allora si comincia. Speriamo di no, per tutto!

mercoledì 7 dicembre 2011

Gabriele chiacchierone

Nel giro di una settimana sono cambiate molte cose nel volcabolario di Gabriele. Da mamma, papà, ciao, brum, bau, no e i più recenti moto e latte, siamo passati a ripetere tutto quello che gli diciamo. Ovviamente non tutto gli riesce alla perfezione, ma intanto ci prova, a differenza di pochi giorni fa in cui si rifiutava con cognizione di causa ad usare la voce.

Bravo tesoro, stai diventando grande! (troppo in fretta!!!)...


Intanto mi sto chiedendo... non è che sarebbe il caso di far sparire il ciuccio?! Gabriele è un bambino tranquillo e pacato, il ciuccio lo usa solo ed esclusivamente per addormentarsi e per consolarsi durante i risvegli notturni... Però siamo sulla soglia dell'anno e mezzo e i due anni, con relativi terrible two (che mi fanno venire i brividi al solo pensiero), sono dietro l'angolo. Se passarà una crisi lunga e profonda come quella del fratello, sicuramente non sarà il momento giusto per togliere il ciuccio. Cosa faccio, agisco subito?

Le valli olimpiche... che desolazione!

Ieri io e il papi ci siamo presi una giornata di "ferie", con i bimbi a scuola, come due fidanzatini. Per bruciare l'ultimo pieno di gasolio a nostra disposizione prima degli aumenti stratosferici di questa mattina, siamo andati a farci un giro nella val Chisone, che ha fatto da scenario alle olimpiadi di Torino 2006.
La giornata era bella, anche se il cielo era coperto, tirava un vento fresco ma le temperature non erano rigide. Siamo a dicembre, negli ultimi tre anni in questo periodo la neve faceva da padrona regalando un paesaggio invernale meraviglioso. Ora no, di neve ne abbiamo visto giusto un pochino a Sestriere, ma non abbastanza da tenere le piste aperte. Il paesaggio montano invernale senza neve dà una grande tristezza: non ci sono i prati verdi dell'estate, non c'è il candore della neve, solo tanto marrone secco e spoglio. Tutto era chiuso, fermo, desolato. Il paese era vivace nel suo centro, lungo la strada principale, mentre tutti gli orribili palazzoni figli degli anni del boom erano miseramente serrati e regalavano tanta tristezza. Ovviamente ho lasciato la macchina fotografica a casa e posso regalarvi soltanto una foto presa dal web (fatta chissà quando, con poca neve ma più di quanto ce ne sia ora):


Queste brutte costruzioni anni '80-'90 mi impressionano sempre, non riesco a capire come possa esserci stato un tempo in cui c'era una domanda pazzesca di alloggi e un'attività continua di costruzione. Ma chi è che poteva permettersi una seconda casa in montagna? Chi poteva permettersi le settimane bianche? Più o meno tutti, parlando di classe media. Lo sappiamo. Ora non è più così. La classe media, di cui penso far parte io, fa fatica a pagare l'affitto o un mutuo nel migliore dei casi, deve far quadrare i conti a fine mese e a pensare alla vacanze commette peccato quasi mortale. Uno giornata sulla neve è un bene di lusso che non ci si può permettere: se si fa un conto di viaggio, attrezzatura, biglietto, cibo per una famiglia si arriva facilmente ai 200 euro. Chi ha 200 euro da spendere in un week end?
No, non voglio divagare sulla situazione economica, non ne ho le competenze adatte se non quelle date dagli esempi quotidiani della mia famiglia in affanno.
Tornando alla gita fuori porta di ieri, non è stata una vera botta di allegria ma non è da disdegnare il relax di una giornata passata a far nulla, ogni tanto ci vuole!

lunedì 5 dicembre 2011

Spaghetti alla carbonara

In questi giorni in menù c'erano gli spaghetti alla carbonara, ho pensato di scrivervi come li faccio io.
Innanzitutto per esigenze tempistiche purtroppo devo farli precuocere: li butto in acqua bollente, metto il timer a 5 minuti, li giro spesso, e quando è passato il tempo li scolo bene, li metto in un'ampio recipiente, ci metto un po' d'olio e li lascio raffreddare al fresco (d'estate è utile direzionarci un ventilatore) girandoli spesso. Quando è il momento di servirli li butto in acqua bollente per meno di un minuto. La pasta cotta al momento, al dente, è tutta un'altra cosa... Comunque, tralascerei la cottura degli spaghetti, immagino che più o meno ne siate tutte capaci!

Passiamo al condimento. Per ogni porzione sono necessari circa 30g di pancetta affumicata da far soffriggere in paddella con un filo d'olio. Quando la pancetta è rosolata aggiungete un paio di cucchiai di panna per commensale e scaldatela appena. Scolate gli spaghetti e tenete un po' di acqua di cottura da parte. Saltateli in padella con la pancetta e la panna senza farli asciugare (se necessario bagnateli con l'acqua di cottura della pasta), quindi aggiungete un tuorlo d'uovo ogni una-due porzioni e mescolate velocemente in modo da amalgamare il tutto tenendo il fuoco alto.
Quando impiattate (consiglio di intiepidire i piatti per non far raffreddare la pietanza) cospargete gli spaghetti con una macinata di pepe e un cucchiaino di parmigiano o pecorino (se lo gradite). Io ci aggiungo sempre un filo di olio piccante, mi piace così!

venerdì 2 dicembre 2011

Un nuovo progetto


E' qualche giorno che non scrivo qui. Ma ho la giustificazione: sto lavorando ad un nuovo progetto di cui per ora non voglio dare anticipazioni. E' una bozza e per ora c'è solo l'idea, chissà se decollerà...
Comunque qui tutto bene. Lorenzo ha picchi di pazzia e picchi di tranquillità dominati da una forza che ancora non ho capito. Gabriele cresce alla velocità della luce. Ha aggiunto al suo vocabolario LATTE e MOTO, la seconda insegnata dal fratello ad onor di cronaca. Sono due gioie e mi riempiono il cuore di felicità (oltre che di sclero quotidiano... ma è normale!).

lunedì 21 novembre 2011

Il cerchio della vita

Mi ricordo bene come mi immaginavo che nascessero i bambini. In un posto un po' buio c'era il bambino (che aveva 2-3 anni) che doveva nascere, con accanto a sè diverse valigie contenenti i propri vestiti e i propri giocattoli. Intorno a lui c'erano delle coppie di genitori, all'incirca una 20ina. Il bambino doveva scegliere da quali genitori andare e così NASCEVA. Solo per qualche attimo ho avuto il dubbio che le parti fossero inverse, ovvero che al centro ci fosse la coppia di genitori e intorno tanti bambini. Ma ero più convinta della prima versione.


Lorenzo invece ha una strana idea della vita: pensa che i piccoli diventeranno grandi e i grandi... torneranno piccoli. Ne è proprio convinto, anche se gli ho già spiegato molte volte che non è esattamente così che funziona, almeno, penso che non sia così. Poi chissà, magari dopo la morte si ritorna davvero bambini e scopriremo quanto mio figlio fosse illuminato...

sabato 19 novembre 2011

Addio al dito in bocca!

Devo dare un grandissimo annuncio: Lorenzo ha smesso di mettersi il dito in bocca, evviva evviva! Ero davvero molto scoraggiata e quasi rassegnata all'idea di accompagnarlo all'altare mentre si ciucciava il dito. E invece è successo: dovrebbe (sperando di non cantare vittoria troppo presto) aver perso il vizio!
Tutto è partito da una brutta infezione al dito in questione, il pollice della mano destra, destinato a finire ripetutamente in bocca da quando Lorenzo aveva appena due mesi. Io penso che sia stata causata dal fatto stesso di averlo umido per molto tempo e, complice il primo freddo, ecco che si è screpolato tutto fino a crearsi una ragade proprio in punta. Lorenzo ha avuto davvero male, me ne sono accorta. Ho dovuto usare una crema cortisonica per risaldare la ferita ed evitare pianti nervosi, ma tutt'ora, dopo quasi un mese, il dito non è ancora del tutto guarito. La pediatra ha detto di continuare ad applicare creme lenitive generiche, secondo me non servono a nulla, a me sembra che ci sia proprio una specie di fungo da curare, tra qualche giorno almeno un giro in farmacia lo farò. La pediatra in questione (la sostituta della nostra pediatra di base che mi piace abbastanza) sembra che abbia appena compuito 18 anni e non mi ispira nessuna fiducia, ma tant'è...
I primi giorni, diciamo pure le prime due settimane, non sono state facili. Il mio post recente descrive una situazione che sicuramente esula dalla "disintossicazione da dito in bocca", ma mi sono resa conto che questo distacco forzato ha reso Lorenzo più nervoso del solito. Ho capito, per un attimo, chi racconta della fatica a smette di fumare... Lorenzo ha faticato parecchio a cercare un modo alternativo per consolarsi (e probabilmente non l'ha ancora trovato del tutto) ed è diventato meno "coccolone": io suoi momenti di abbandono tra le mie braccia o quelle del papà erano sempre acccompagnate dall'inseparabile dito in bocca. Tolto il dito sparita la magia. Questo è l'unico lato negativo della questione, ampiamente superabile alla luce dei problemi che mi immagino sarebbero sorti per questo brutto vizio (infezioni alla bocca, denti e palato compromessi, ecc).

Mentre siamo in tema aggiorno anche la situazione di Gabriele. Qui avevo scritto che il signorino non gradiva il ciuccio e che il seno di mamma era l'arma segreta per consolarlo. Appena 15 giorni dopo aver scritto il post, ovvero ai primi di luglio, in concomitanza con il suo primo compleanno, ho provato ad allontanarlo dal seno proponendogli il biberon a colazione e il famoso ciuccio per consolarlo. Gabriele non ha mai più cercato il seno e ha accettato di buon grado il ciuccio, quindi eccoci qui a ciucciare silicone, ma rigorosamente solo per fare nanna e in momenti di vera disperazione. Sono relativamente soddisfatta anche se, tra un annetto, sicuramente mi ritroverò a cercare il modo di disontossicare anche lui!

venerdì 18 novembre 2011

Vitello Tonnato (o Vitel Tonnè)

Io ADORO il vitello tonnato, è uno di quei piatti dell'infanzia, di quelli che si mangiavano nelle occasioni speciali, magari al ristornate con gli infissi in alluminio e le tovaglie bianco candido che sapevano di candeggina, quando ci si divertiva a bere l'acqua naturale nel bicchiere dello spumante e si mangiavano 5 pagnottine di pane prima di cominciare il pasto. Ecco questo era per me il vitello tonnato, fino a quando non ho aperto il mio ristorantino ed è diventato un piatto che ripeto almeno una volta al mese. Lo adoro ancora ma purtroppo ha perso un po' di quella magia... Vediamo come si prepara.
Io uso rigorosamente il magatello di vitello (chiamato anche rotonda o girello), si calcolano circa 100-120g di carne a crudo per persona (poi dipende sempre da quanto mangiano i commensali!), mettiamo di farne un chilo. Bisogna accertarsi di avere una pentola abbastanza capiente per farci stare tutto il pezzo intero, meglio non tagliarlo perchè asciuga un po' nei lati. Si riempie la pentolona di acqua, poco sale grosso, una carota, una cipolla e un bicchiere di vino bianco. C'è chi ci aggiunge una foglia di alloro e dei chiodi di garofano: l'alloro mi dimentico sempre di comprarlo e non sopporto l'odore dei chiodi di garofano, quindi nulla, io non li uso mai. Si porta ad ebollizione e quindi si aggiunge il pezzo di vitello, che deve essere completamente coperto dall'acqua (e l'acqua possibilmente non deve esondare sui fornelli...). Si mette il coperchio, si cuoce per almeno un'ora e mezza (se il pezzo è un po' ciccione anche due ore) controllando che il pezzo rimanga sempre coperto (eventualmente aggiungere acqua). A me piace che la carne sia cotta, non troppo perchè non si sbricioli, ma nemmeno che sia rosata all'interno; in realtà c'è chi la propone al sangue, de gustibus. Per provare la cottura della carne pungetela con un forcone fino ad arrivare al centro e controllate che non esca sangue. Si fa raffreddare nel suo stesso brodo (se si ha un po' di fretta va bene anche affettarlo da tiepido e poi mettere le fettine in frigo ben coperte dalla pellicola trasparente, così si raffreddano più in fretta).
Mentre la carne raffredda si prepara la salsa: io uso 500g di maionese già pronta (per evitare l'utilizzo di uova crude). Si tritano 80g di tonno in scatola all'olio di oliva sgocciolato, 2 capperi sotto sale ben sciacquati e un filetto d'acciuga nel tritatutto. Bisogna ottenere una crenima omogenea senza grumi (eventualmente aggiungete un goccio d'acqua di cottura della carne, poca poca eh!), da mescolare con la maionese. Sul taglio della carne le scuole di pensiero sono diverse: c'è chi dice di tagliarla a mano sottile sottile, c'è chi dice di tagliare delle fette di spessore di 4-5mm, io dico di usare l'affettatrice (se la si ha a disposizione) e di ottenere delle fettine dello spessore di un millimetro circa. Si dipongono quindi 4-5 (...6-7) fettine di carne a testa nel piatto e si copre all'ultimo momento con la salsa tonnata. Per decorare il piatto si possono utilizzare dei capperi (ma anche no, io lo preferisco liscio...).

giovedì 17 novembre 2011

Il mio fratellino

Lorenzo quando è da solo, ovvero senza fratello tra i piedi, è molto più tranquillo e rilassato, sembra che non abbia l'idea fissa di doversi mettere in mostra e in competizione con lui. Però è anche vero che adora Gabriele con un amore che solo tra fratelli, e soprattutto tra fratelli così piccoli e "innocenti", può esserci. Lunedì sera siamo andati a vedere "Il re leone" (che meriterebbe un post a parte) e abbiamo lasciato Gabriele dalla zia, portando la cuginetta con noi. Al ritorno gli abbiamo chiesto se potevamo lasciare il fratellino dalla zia e tornarcene a casa "Noo, mamma, passiamo a prenderlo in mio fratellino... poverino!" Io: "Eh già, meglio passare a prenderlo, come fa senza la sua mamma e il suo papà?!" Lorenzo:"... e il suo fratello!"... Tesoro...
Un'altra volta, parlando del più e del meno, mi è venuto in mente di chiedergli "Ma tu lo vorresti un altro fratellino?" riferendomi ad un eventuale terzo bambino di casa. Lui probabilmente ha capito che volessimo fare uno scambio di fratelli e mi ha risposto "No, non mandiamo via il mio fratellino Gabrielino!"...
Mi fa tanta tenerezza quando cerca di difendere Gabriele dai bimbi più grandi "Attenzione che qui c'è mio fratello!"... Come dire "Posso menarlo, spintonarlo, farlo piangere SOLO IO!".
L'amore che vedo quotidianamente, tralasciando le gelosie che ci sono da entrambe le parti, è ciò che più mi scalda il cuore e che mi ripaga da tutti gli (innumerevoli) sforzi che si fanno per andare avanti. Belli amori miei!

martedì 8 novembre 2011

I terrible two... o three??!!

Scusate l'assenza di questi giorni. E' un periodo un po' stancante. Un periodo che dura da... 14 mesi circa. Tutto iniziò in una giornata di metà luglio dell'anno scorso. Dopo la nascita di Gabriele, passando meno trempo sul lavoro, ho azzardato l'idea di togliere il pannolino a Lorenzo, con risultati tragici, come potetete leggere qui. A settembre Lorenzo diventò molto intrattabile e diedi la colpa allo spannolo precoce, prontamente interrotto. Purtroppo la causa non era solo quella. Lorenzo era entrato nella famigerata era dei TERRIBLE TWO, questi maledetti. Ho letto molto in rete di questo argomento (ecco un bel post) e, confrontandomi con amiche-mamme di bambini coetanei di Lorenzo, ho scoperto che più o meno ci passano tutti i bambini. Io ho la "fortuna" che Lorenzo ci sta passando in pieno, nella fase più acuta e duratura. Sono passati 14 lunghissimi mesi e ci stiamo ancora dentro, tanto da pensare ad una mutazione genetica in TERRIBLE THREE, di cui non ho prova scientifica ma che mi sa tanto di strascico. Ok, il bambino deve affermarsi e deve testare i propri limiti... ma siamo sicuri che non li abbia già scoperti? Io di limiti ne ho tanti, tantissimi. Ho la pazienza sotto le scarpe, la voce troppo alta, le mani che volano troppo facilmente. Tutte cose che odio e mi fanno ribrezzo. Non è da me. Lo vivo come una sconfitta e so di non far del bene a Lorenzo, la cosa che mi dispiace davvero di più. Sono molto stanca, Lorenzo mi stanca da impazzire e non riesco a godere a pieno del tempo che passo con lui. Sono proprio un po' giù...

mercoledì 2 novembre 2011

I ruoli famigliari

Uno dei primi insegnamenti della scuola materna (oltre alla differenza tra maschietti e femminuccie) è la definizione di "GENITIORE". Io e il papi siamo i genitori, Lorenzo e suo fratello sono i bambini. Siamo nel periodo "Voglio diventare grande e diventare un genitore come voi" e io ogni volta che lo sento penso "Quanto mi divertirò a ripeterti questa frase quando avrai un figlio monello come te!". Ma ora si sta espandendo anche al di fuori della propria famiglia. Ieri notte mia sorella, 20 anni tra pochi mesi, ha dormito da noi e lui le ha dato la sveglia con un suo dolcissimo "Svegliaaaaaaaaaaaaa Vale che c'è già il soleeeeeee". Questa mattina ha cercato nuovamente la zietta e mi ha chiesto dov'era "A casa sua" "Con nonno e nonna?" "Certo!" "Ma Valentina cosa fa?" "Si è alzata come te ed è andata a scuola" "No no, a casa, lei cosa fa?" "In che senso Lorenzo?" "Valentina a casa fa la bambina?" Capito!! Doveva collocare il ruolo di Valentina a casa sua. "Sì tesoro, fa la bambina, una bambina grande, e nonno e nonna sono il suo papà e la sua mamma" "Ok, Valentina è la bambina e nonno e nonna sono i suoi genitori". Perfetto, abbiamo capito tutto!

lunedì 31 ottobre 2011

Tortini di cioccolato con cuore morbido

Credo che questi tortini siano venuti di moda da quando una marca tipo Cameo fece la pubblicità del composto per preparali... sbaglio? Comunque, io li ho fatti senza preparato e sono venuti una bomba, quindi devo assolutamente riportare la ricetta, ispirata dal sito Giallo Zafferano, ma un po' modificata ovviamente.
Ho messo 5 uova intere nella planetaria con 180g di zucchero a velo e 1 bustina di vanillina e ho montato alla massima potenza per circa 10 minuti. Nel mentre ho fatto fondere nel microonde 200g di cioccolato fondente con 160g di burro. Ho unito alle uova continuando a montare. Ho pesato 50g di farina e 20g di cacao amaro in polvere e li ho setacciati sul composto, unendo delicatamente. Ho imburrato 12 pirottini di alluminio e ho fatto passare un cucchiaio di cacao amaro da un pirottino all'altro, per foderarli. Ho versato il composto e ho infornato a 200° per 12 minuti, non un minuto in più non un minuto in meno, per mantenere il cuore morbido. L'ideale è farli raffreddare un pochino e servirli subito con una spolverata di zucchero a velo. Io li ho accompaganti con una crema chantilly e l'abbinamento è perfetto!

venerdì 28 ottobre 2011

Salsiccia e fagioli

Se avete voglia di un piatto rustico, per niente light e a prova di un buon stomaco... ecco quello che fa per voi!!! Ieri l'ho fatto e ha avuto un grande successo.
Tagliate finemente due cipolle bionde e fatele rosolare a fuoco non troppo alto in una capiente pentola con un cucchiaio di olio e una noce di burro per circa dieci minuti. Nel mentre tagliate 1kg di salsiccia a pezzi di circa 5 cm e unitela al soffritto di cipolle, alzando il fuoco. Fate rosolare tutti i pezzi di salsiccia mescolando, quindi unite un bicchiere di vino bianco secco. Quando si sarà asciugato aggiungete 700ml di passata di pomodoro, mescolate, abbassate il fuoco, coprite la pentola con un coperchio e lasciate cuocere per circa 15 minuti, controllando che non si asciughi troppo (in questo caso aggiungete un mestolo di acqua). Aggiungete ora in pentola 800g di fagioli, io di solito uso i borlotti ma ieri avevo quelli bianchi di Spagna ed è venuto buonissimo lo stesso. Mescolate per bene, coprite di nuovo la pentola e fate cuocere per altri 15 minuti. Assaggiate e regolate di sale e pepe. La salsiccia che uso io è molto gustosa e di solito aggiungo pochissimo sale. Se vi piace potete aggiungere un po' di rosmarino e/o altre erbe aromatiche, a me sinceramente piace così. Buona fagiolata!

mercoledì 26 ottobre 2011

Shopping

Al cambio di stagione nell'armadio, dopo due gravidanze ravicinate, ho scoperto di avere un reparto vestiti piuttosto triste composto principalmente di camicie e pantaloni adatte ad una studentessa del Politecnico o ad una neo-laureata impiegata in uno studio di ingegneria. Quella era la mia vita prima dei pancioni: che tristezza. Inoltre in quattro anni la moda è cambiata e la mia percezione del freddo pure. Chissà come facevo a sopportare quei maglioni ad altezza ombelicale che mi lasciavano i reni scoperti! Mi ricordo che mia nonna mi diceva "Guarda che poi ti fanno venire i dolori quelle maglie così corte" e io che pensavo "Metterò magliette corte fino a 90 anni". Oddio, sono passati 4 anni e ho freddo alla schiena, sono invecchiata così tanto?! Le gravidanze mi hanno dato la concessione di lasciarmi un fisico identico a quello precedente, anzi, forse ancora meno rotondetto. Infatti i vestiti di 4 anni fa mi vanno ancora e questo è un punto a sfavore: buttare i vestiti che ancora vanno mi fa un po' impressione. Ma non posso. No. Basta vestiti che riempiono l'armadio tutta la stagione e che non vengono mai indossati! Devo trovare la forza di disfarmene, perchè non è vero che forse un giorno mi serviranno ancora, la moda va e viene, ma poi ti frega sempre e anche le cose vecchie che tornano di moda non ti piacciono più. Precisazione: io non sono affatto una fan della moda, sono tutt'altro che fissata. Però quando si va a fare shopping non si può che starci dietro perchè negli scaffali si trovano molte cose simili, tutte alla moda del momento. Così ieri sono andata a fare un giro di shopping. Il mio armadio richiedeva maglioncini diversi. E, evviva evviva, la moda di quest'inverno mi piace: maglioncini larghi, pesanti, che cadono sui fianchi, da portare con una maglietta leggera sotto e via. Il largo copre tutti i miei difetti sopra, tipo un seno misteriosamente scomparso dopo i due allattamenti, il lungo copre i fianchi larghi che ho sempre avuto e che non acccennano ad andarsene, i materiali pesanti tengono addirittura la schiena bella calda... cosa chiedere di più?! Ho comprato tre maglioncini che mi soddisfano e mi scaldano, sono felice. Ogni tanto basta davvero poco per rendere la giornata positiva!

lunedì 24 ottobre 2011

Recensione "ilSediolone" Foppapedretti

Con questo post aderisco all'iniziativa di A Prova di Mamma che mette in palio un simpatico set di lenzuola da lettino a fronte della recensione di un prodotto per l'infanzia.
Vorrei descrivere "ilSediolone" Foppapedretti, regalatomi per il battesimo di Lorenzo, quando aveva circa 9 mesi, ed usato tutt'ora con Gabriele. Quello che colpisce immediatamente è l'intera struttura in legno che ha un impatto visivo, a mio giudizio, più gradevole rispetto alla plastica e al metallo verniciato che si vede nella maggior parte degli accessori per bambini. Il seggiolone è fornito nella sua scatola completo di copriseduta imbottita, facilmente pulibile con una spugna umida, ma con il difetto di avere alcune pieghe difficilmente raggiungibili e facilmente riempibili di bricioline e schifezze varie. Inoltre, dopo due anni di onorato servizio, ho dovuto buttarla via perchè si era rotta, lasciando fuoriuscire la gommapiuma all'interno, di cui Gabriele sembrava ghiotto... Il seggiolone è molto carino anche senza imbottitura, ma è adatto solo a bambini di un anno o più. La seduta del seggiolone è molto diritta, anche se lo schienale è regolabile in due posizoni: penso che la differenza millimetrica tra una posizone e l'altra sia forse recettibile da uno strumento della NASA, quindi è praticamente inutile. E' anche vero che Lorenzo non si è mai addormentato nel seggiolone (figuriamoci, a malapena si addormentava cullato in braccio dopo ore...) quindi non ho mai sentito la necessità di inclinare lo schienale. Invece Gabriele da piccolino ci si è addormentato un paio di volte e, poveretto, la testa gli è crollata di lato sul braccino.
L'imbottitura è molto poco avvolgente quindi il seggiolone è poco indicato per l'inizio dello svezzamento. Io l'ho usato comunque dai 5 mesi e mezzo del piccolo, aiutandomi con un coscino-riduttore studiato per il seggiolone Ikea. C'è da dire che Gabriele era (e ribadisco, ERA) un bambino tranquillo, quindi non ho avuto molti problemi, ma non penso che sarebbe andato bene per un bambino più "anguilla" tipo Lorenzo. La cintura è a due punti e questo è un altro difetto del prodotto: Gabriele, soprannominato Udinì, in pochi secondi, approfittando di un bisogno impellente di mamma, è riuscito a liberarsi dalla cintura ben stretta in vita, è salito sul tavolino in legno e quindi sul tavolo della cucina, regalandomi una perdita di 20 anni in un istante. In mezzo alle gambe è presente un laccio, fissabile alla cintura in vita in modo da renderla a tre punti, oppure al vassoio frontale: almeno di sotto il bambino non dovrebbe scivolare. Mancano all'appello le cinturine sulle spalle, che ho provveduto a costruirmi da sola onde evitare altri spaventi, con un risultato poco gradevole. Il vassoio frontale è anch'esso in legno, prontamente ammaccato al primo utilizzo con lo sbattere di un giochino di plastica dura: davvero poco resistente. Inoltre ha un bordino, sempre di legno, e il cibo risulta particolarmente attratto dai vari angolini tutt'intorno. Tenerlo davvero pulito ed igienizzato come vorrebbero le mamme delle pubblicità risulta praticamente impossibile (non che io sia molto fissata su questo...). Ho scoperto da poco che esiste un copri-vassoio di plastica da applicare sopra quello di legno: è sicuramente una buona soluzione, non fosse che bisogna aggiungere altri soldi alla spesa. Il vassoio si può ribaltare sul retro del seggiolone in modo da poterlo avvicinare al tavolo e rendere maggiormente partecipe il bambino al pranzo famigliare. Affinchè la tovaglia e tutto ciò che ci sta sopra rimanga al suo posto, io non l'ho mai fatto. Le gambe in legno sono molto stabili e non ho mai percepito un minimo pericolo di ribaltamento. Ma non hanno le ruote, nemmeno due: è' una cosa odiosa e scomodissima trascinare tutto l'ambaradan, neanche tanto leggero, in giro per la cucina, non ne parliamo se con il bambino a bordo. I piedini gialli predenti sulle gambe frontali forse sono fatti per dare maggiore stabilità: io in realtà ho solo notato che si sfilano facilmente, si sporcano e mi fanno bloccare il Roomba! Sul sito del prodotto è pubblicizzata la possibilità di abbassare il seggiolone in modo da renderlo accessibile per i bambini più grandicelli. E' una funzione presente anche in altre marche, ma sincermante non ho mai capito a cosa possa servire... forse pensano che i bambini di tre-quattro anni non abbiano un posto in casa molto più confortevole per sedersi tranquillamente tipo una poltrona o un divano...
La chiusura è molto compatta, a patto che si sfili ogni volta l'imbottitura. Io in due anni e mezzo non l'ho mai chiuso e sono fortunata ad avere una cucina piuttosto grande perchè risulta piuttosto ingombrante, anche se è una prerogativa di quasi tutti i seggioloni. Concludendo: me l'hanno regalato e, si sa, a caval donato non si guarda in bocca, ma io non lo avrei mai acquistato e non lo ri-acquisterei a fronte della mia esperienza di utilizzo. L'unico aspetto positivo, a mio parere, è il materiale e il design piacevole, per tutto il resto non mi ha convinta.

venerdì 21 ottobre 2011

4 anni

Sono passati quattro anni e non mi sembra vero. Quattro anni che non ci sei e ancora ti penso così spesso da stupire me stessa. Sono successe tante cose in questi quattro anni. Mi sono laureata, sposata e sono diventata mamma di due splendidi bambini. La vita va avanti. Io sono giovane ed è relativamente facile guardare al futuro. Ho dato alla luce ciò che c'è di più prezioso nella vita e ciò che mi illumina davvero il cammino. Ho un marito favoloso, un lavoro che amo, una bella casa, una famiglia stupenda. Manchi solo tu. Vorrei che avessi conosciuto i miei figli. Vorrei che vedessi il mio locale, i mei piccoli progressi, le mie piccole cadute. Vorrei credere davvero che mi vedi anche da lassù. Ma non lo so. Mi mancano i tuoi silenzi, i tuoi sguardi, le tue battute burbere, la tua intelligenza. Non avrei mai pensato che mi saresti mancato così tanto. Ciao nonno!

lunedì 17 ottobre 2011

Il carattere di Lorenzo

E' un periodo in cui io e Lorenzo ci stiamo scontrando parecchio. Come al solito non ero pronta a questo, pensavo di arrivarci non prima dei 15 anni, eppure eccoci qui. Lorenzo ha un carattere di ferro. Lui quello che vuole ottenere lo ottiene, con le buone o con le cattive. E le cose da ottenere ovviamente sono da mamma e, un po' meno, da papà. Devo ancora quantizzare il ruolo della gelosia nei confonti del fratello in tutto questo. E' vero che il fatto di cercare sempre il centro dell'attenzione aumenta quando è con lui, ma è anche vero che Lorenzo è sempre stato così, anche nei 21 mesi che ha vissuto da figlio unico. Lorenzo è un bambino esigente. Esige affetto e attenzioni, avendone pieno diritto in quanto bambino, per carità. Quello che spesso mi spiazza è che l'affetto e le attenzioni gli vengono date in continuazione, al massimo delle mie possibilità, in relazione ad un altro figlio da accudire ed al lavoro. Eppure sembra che non basti mai. Sembra che più gli dai e più lui pretende di avere. Di notte me ne sono fatta una ragione: è da quando aveva 15 mesi che vuole qualcuno accanto e per ora è ancora così. Noi genitori ci siamo, ci saremo per sempre accanto a lui, e se un giorno, spero, questa vicinanza potrà essere un po' meno "fisica", ora è giusto che, se lui questo vuole, noi questo gli offriamo. Io e il papà dormiamo a turno accanto a lui e così tutti quanti si dorme serenamente. Durante il giorno, come dicevo, la richiesta continua di attenzioni si manifesta in scontri per nulla rilassanti. E' un bambino, devo continuare a ripetermelo all'infinito. E' un bambino, e in quanto tale poco ha a che fare con la razionailtà. Ma questo non vuol dire che non si debbano avere delle regole, delle buone maniere da seguire. E così non tollero i dispetti che fa nei confonti di suo fratello, non tollero gli urli, i pugni che mi mostra (questo penso sia uno dei primi insegnamenti appresi alla scuola materma...), i capricci infiniti. Educare i figli è il mestiere più difficile che c'è e mai come adesso me ne sto rendendo conto. Però penso anche che la prima educazione derivi dal comportamento dell'educatore. Quindi cerco sempre di dare io per prima il buon esempio... salvo rendermi conto che sono la prima ad urlare, a perdere il controllo della situazione, a non comportarmi come vorrei. Devo fermarmi e riflettere, devo inspirare profondamente e prendere il controllo della situazione e di me stessa. Innanzitutto devo archiviare tutto ciò che è esterno ai miei figli quando sono con loro. La stanchezza e le tensioni derivanti dal lavoro le devo sfogare diversamente (possibilmente senza buttarmi sul cibo, altro punto dolente...). Devo ripetermi che è un bambino, che è una fase che passerà, e che probabilmente mi mancherà moltissimo. Figli piccoli problemi piccoli, dicono. Ho paura che sia vero. E allora sarà meglio godersi di più questo momento, l'ingenuità e la dolcezza di Lorenzo sono ciò che di più prezioso mi regala quotidianamente, lo so.

giovedì 13 ottobre 2011

Le domande dei bambini

A solo un mesetto dall'inzio della scuola dell'infanzia ecco arrivare a casa Lorenzo con un concetto sempre più chiaro nella sua mente: "Io sono un maschietto, tu sei una femminuccia". Perfetto. E' tutto verissimo! Pochi giorni fa eravamo a cena da mia nonna, con mia mamma, mia sorella e mia zia. Stavamo facendo una grande caciara, lo ammetto. E lui "La smettete femminuccie?! Siamo a tavola e ora si mangia!" Wow! Partiamo dall'inizio. Ho già raccontato qui la storia delle patatine fritte, arginata alla bene e meglio... Ma eccolo un altro giorno alla ribalta "Mamma, ma da dove esce la tua pipì?" "Da un buchino in mezzo alle gambe" Ci avevo pensato questa volta! "Ah... ma lì dove c'è l'erba?" L'erba??? E questa da dove l'ha tirata fuori??? Trattenendo una risata ho annuito. L'argomento pipì penso sia stato sufficientemente chiarito. Ma non potevano mancare le domande della vita... "Mamma, dov'era Gabriele prima di nascere?" Bellissima domanda. Peccato che non sappia la risposta. Ma non posso dirglielo. "Era un angioletto nel cielo" "E come ha fatto a venire giù?" "E' andato nella pancia di mamma e poi è nato" "E come ha fatto ad entrarci?" "..." "Mamma, dalla testa?" "No, non dalla testa" "E allora da dove?" "..." Ho cambiato argomento. Non ce la potevo fare. Come spiegare certe cose ad un bambino di 3 anni? Non è che non voglio dirglielo, non lo crescerò con storie di cicogne e cavoli (ho persino dei seri dubbi sull'argomento Babbo Natale, ma questa è un'altra sotria), ma la sua testolina, seppur molto più sveglia di quella di molti adulti, non credo sia già in grado di capire tutto. I bambini sono materiali, pratici, sintetici, non penso che un pisellino di un papà che entra nel buchino della mamma abbia un'immagine abbastanza rassicurante per potergliela proporre. Eppure voglio sentirmi preparata per la prossima volta che l'argomento verrà toccato. Idee in proposito? Questo post partecipa al blogstorming e se qualcuno fosse così gentile da spiegarmi perchè non riesco più ad andare a capo mi farebbe un grande piacere!!!

Torta di mele e albumi veloce

Questo week end in menù avevo gli spaghetti alla carbonara e mi sono avanzati un tot di albumi di cui non sapevo come difarmi. La Viennetta fatta in casa mi risolve spesso quasto problema (problemone!!!), ma questa volta avevo voglia di qualcosa di diverso, così mi sono inventata una torta di mele classicissima, dal sapore delizioso. Ingredienti: 4 albumi (140g circa) e 1 tuorlo, 150g di zucchero, 80g di farina, mezza bustina di lievito, 70g di burro fuso, mezzo bicchiere di latte, 3 mele, un cucchiaio di succo di limone, una spolverata di cannella. Ho sbucciato e tagliato a cubetti le mele, le ho bagnate col succo di limone e le ho spolverate leggermente con la cannella. Ho montato a neve gli albumi con lo zucchero (tranne un cucchiaio), quindi ho unito tutti gli altri ingredienti mescolando delicatamente, ho imburrato uno stampo, ho versato il composto, ho sparso il cucchiaio di zucchero rimante sulla superficie e ho infornato a 180° per 40 minuti circa. Ho iniziato a farla alle 11 e per pranzo era pronta, ancora un po' tiepida, giusto per essere ancora più golosa nella sua semplicità!

mercoledì 5 ottobre 2011

Torta zurigo fatta in casa

Come "regalo" per farmi perdonare della mia assenza (tanto lo so che non se n'è accorto nessuno) ho deciso di pubblicare la ricetta della torta zurigo che ho fatto per il compleanno di Lorenzo (l'ispirazione l'ho presa qui). Lui va matto per il cioccolato e con questa torta ho accontentato tutti gli ospiti, ma soprattutto il festeggiato. Senza nulla togliere alla vera Torta Zurigo fatta a Pinerolo, a pochi chilometri da casa mia, era davvero buona!
Metto le porzioni per una tortiera di diametro 22 anche se quella che ho fatto io era più grossa. Ingredienti per le basi: 350g di farina 00, 50g di farina di nocciole, 100g di burro, 100g di zucchero, 1 uovo, 20g di cacao amaro in polvere, 70g di latte e 10g di ammoniaca per dolci. Proccedimento: unire tutti gli ingredienti in una capiente ciotola e impastare fino ad ottenere un panetto della stessa consistenza della pasta frolla. Io ho dovuto aggiustare un po' di farina, se invece diventa troppo solido aggiungete del latte. Avvolgere il panetto in una pellicola e lasciare riposare in frigorigero un'ora circa. Quando si estrae dal frigorifero, dividere il panetto in due, stendere con il mattarello due basi (io appoggio la pasta sulla carta da forno, ci metto uno strato di pellicola sopra e poi lavoro con il mattarello, per non sporcare nè il piano di lavoro nè il mattarello). Lo spessore delle basi deve essere di non più di mezzo centimentro. Con il cerchio di una tortiera tagliate le due basi e con la pasta rimanente create tanti piccoli "biscotti" del diametro di 4-5cm. Infornare a 180° per 20 minuti in forno ventilato. Sia durante la preparazione che durante la cottura si propaga un forte odore di ammoniaca: tutto a posto, sparisce quando le basi saranno raffreddate! Ingredienti per la farcitura: 500g di panna da montare, 2 tuorli d'uovo, 50g di zucchero, 100ml di latte, 50g di farina, 80g+100g di cioccolato fondente, 50g di torrone e un cucciaio di rum. Innanzitutto si prepara la crema pasticcera mettendo sul fuoco il latte, a parte si amalgamo i tuorli d'uovo con la farina e lo zucchero, quando il latte bolle si toglie dal fuoco, si unisce il composto e si rimette sul fuoco alcuni istanti per far addensare. Si toglie dal pentolino, si mette in una ciotola, si copre con la pellicola in modo che la pellicola tocchi la superficie della crema e si mette in frigo a raffreddare. Poi si mettono nel tritatutto gli 80g di cioccolato fondente con il torrone, tagliati grossolanamente in modo da non danneggiare l'attrezzo da cucina e si trita abbastanza grossolanamente. Quando la crema pasticcera è fredda, si monta la panna e, quando è soda al punto giusto (non troppo morbida ma nemmeno burrosa, insomma, deve appena stare attaccata alle fruste del frullatore) si arricchisce con la crema pasticcera, il cioccolato, il torrone e il rum, amalgamando il tutto. Intanto si sciolgono i rimaneti 100g di cioccolato e si spennellano su un foglio di carta da forno appoggiato su un vassoio nel modo più sottile possibile, ma allo stesso tempo che sia omogeneo, e si mette a raffreddare in freezer. Assemblaggio: se le due basi si sono gonfiate troppo consiglio di appiattirle con un coltello da pane nella parte centrale in modo che risultino di uno spessore piuttosto omogeneo. Su un piatto da portata adeguato si appoggia la prima base, si spalma un bello strato di farcitura, spesso all'incirca come quello di pasta, quindi si appoggia la seconda base e si copre tutta la torta, compresi i lati, con la rimanete farcitura. Quindi si appiccicano tutto intorno alla torta i biscottini della stessa pasta delle basi, e sopra si ricopre con le scaglie di cioccolato estratte dal freezer e modellate come vi riesce meglio. Il risultato deve essere il più disordinato possibile. Se vi và potete spolverare con un pochino di zucchero a velo, ma non troppo, perchè le scaglie di cioccolato devono essere le vere protagoniste della torta. Io ho omesso le classiche cigliegine liquorose che coprono l'originale perchè sinceramente non mi piacciono e poi, essendo per un bambino, non mi sembravano adeguate. Buona torta a tutti!
Lorenzo ha gradito moltissimo!!!

Le vacanze parte prima: i bagagli

Avevo il terrore per la preparazione dei bagagli, non riuscivo a razionalizzare ciò che mi sarebbe davvero servito con due bambini lontani da casa per una settimana (manco dovessimo fare trasloco per una vita come la mia amica BNC). Ho aperto le due valigione grandi e i cassetti della cameretta: ho messo tutte la magliette dei pupi, tutti i pantaloncini e qualche body del piccolo con due canotte del grande. Scelta azzeccata. E' stato sfruttato quasi tutto, tranne qualche maglietta del piccolo (avevo paura di doverlo cambiare più volte al giorno, ma non ho pensato che al mare si sta per gran parte del giorno mezzi nudi e se si vede il residuo di cioccolato del gelato di turno pazienza). Ho preso anche due felpe, prontamente utilizzate contro l'aria condizionata dell'aereo, e due paia di pantaloni lunghi a testa, questi assolutamente inutilizzati. Ho caricato in valigia anche il pigiama pesante e due giubbotti, ma che diavolo pensavo, che all'equatore nevicasse?! Ok, i vestiti per i bambini sono stati perfetti. Per il marito ho messo in valigia quello che mi capitava: quattro polo, due magliette, due pantaloncini, due paia di jeans e un maglioncino. Tutto sfruttato tranne le cose pesanti ovviamente. Passiamo a me. Il mio armadio estivo mi fa pena e tristezza. Complice il lavoro che mi occupa tantissimo durante la bella stagione, complice il fatto che la bella stagione dura sempre di meno, non ho nulla che possa darmi un minimo di soddifazione. Così ho portato con me una canottiera, due magliette, due gonne, due jeans e un paio di pantaloni di cotone. Risultato: ho indossato sempre la stessa identica canottiera per tutta la vacanza, giorno e sera, lavandola ogni due giorni, portando una maglietta quando doveva asciugare, che se da una parte mi riparava le spalle scottate dal sole di giorno e il vento di sera, dall'altra mi teneva un sacco di caldo. Passiamo agli "accessori". Ho destinato un intero bagaglio a mano per i giochi di intrattenimento sia per il viaggio che per il soggiorno. Ho mirato ai giochi sicuramente apprezzati, come il camion con rimorchio che ha portato avanti e indietro le pietre del giardino per un milione di volte in una settimana. Utilissimi anche i libri di cartone, che hanno intrattenuto qualche minuto Gabriele sull'aereo. Santo subito il lettore dvd portatile che mi sono fatta prestare: un cartone all'andata, uno al ritorno e un paio in qualche sera un po' più noiosetta hanno intrattenuto Lorenzo egregiamente. Ho portato, un po' per scaramanzia, un intero beauty case di medicinali, che per fortuna non abbiamo utilizzato se non un paio di pastiglie per il mal di testa per me. Il beauty case per il bagno è stato completo anche se... non abbiamo mai lavato i denti ai bambini, che vergonga! Le creme solari hanno fatto un ottimo lavoro sui piccoli, un po' meno sulle mie spalle nei primi giorni (mi devo mettere in testa che il sole non si prende solo in spiaggia, ma anche a passeggio, sul lungo mare, a spingere i passeggini nel tentativo di far dormire i rampolli alle 2 di pomeriggio!). Mi sono portata una sciarpa di seta che all'occorenza fa da porta-bimbo nel caso non avessimo avuto i passeggini a portata di mano, ma non è servita. Sono state invece utilissime le redinelle, quel guinzaglio da bambino che ritengo inguradabile e tristissimo, ma che con uno come Lorenzo non fanno affatto un malvagio lavoro a passeggio per posti sconosciuti e affollati: quando voleva scendere dal passeggino gliele infilavo e lo tenevo accanto senza dovergli correre dietro di continuo! Una nota di merito particolare poi va ai passeggini. Ci hanno davvero salvato la vacanza. Non sono stati solo un ottimo sistema di trasporto-bambini, ma anche un parcheggio-bambini-anti-scappaggio in situazioni come il check-in o, diciamolo, colazione al bar in santa pace (giusto due minuti eh...), per non parlare dell'ottimo sistema di dormi-bambino che offrono. In ultimo, le macchine fotografiche, prontamente due: una per mamma e una per Lorenzo, che se n'è stato buono un sacco di tempo a fotografare l'abitacolo dell'automobile durante gli spostamenti e il suo fotogenico fratello. Devo ancora scaricare le foto, sono sicura che qualcosa di carino salterà fuori anche da quelle "non ufficiali"!

Siamo tornati dalle vacanze!

Ebbene sì, eccoci di nuovo qui, nella nostra casetta sui monti! Siamo tornati questa notte, dopo un lungo viaggio in aereo e poi in auto. E' stata una sfacchinata. ma ne è valsa la pena! Sono contenta, esausta ma rilassata, con quella stanchezza che per una volta non pesa. Ho sfatto le valigie e attaccato due lavatrici, ho un milione e mezzo di cose da fare e da sistemare ma non ne ho affatto voglia! Voglio godermi un po' il mio divano, il silenzio della casa (i bambini dormono in camera loro e il marituzzo si porta avanti con i lavori) e il dolce far niente che a partire dalla sveglia dei bambini tra poco svanirà fino alle prossime vacanze. Sono stati giorni fantastici: l'obiettivo della vacanza era stare con la mia famiglia senza pensieri ed è stato pienamente centrato. Ho le foto da scaricare, mille pensieri da scrivere, ma adesso non ho tempo per farlo... Pian pianino farò tutto. Mi sono resa conto di non aver scritto un avviso qui sul blog che saremmo andati in vacanza, anche se l'ho scritto in tutte le salse in molti blog. Mi dispiace. Non ho nemmeno scritto sulla pagina di facebook del ristornate che sarebbe stato chiuso. Non ho messo la segreteria telefonica, niente. Siamo proprio "scappati" da tutto e da tutti. Ma in fondo era quello di cui avevamo bisogno, anche se è durato tutto troppo poco, come sempre. Adesso ci risiamo, a malincuore dobbiamo ripartire, sette giorni sono davvero troppo pochi...

sabato 24 settembre 2011

Vi capita mai di guardarvi intorno?

Mancano pochissimi giorni alla partenza per le vacanze e non ne vedo l'ora. Canarie, arriviamooooooo!!! La preparazione delle valigie mi manda in tilt, non devo pensare al connubio noi+due bambini+5 valigie in aeroporto che mi sento male, ma l'entusiasmo e la voglia di staccare mi caricano al punto giusto da sentirmi "tre metri sopra il cielo". Ho voglia di mare, di sole, di caldo e soprattutto di stare con la mia famiglia, con mio marito e i bambini, senza dover pensare a nulla (a parte il non perdere i suddetti pargoli). Però devo, ad onor di cronaca, immortalare la giornata di martedì come la più spettacolare degli ultimi tempi. Dopo due giornate di vento (che odio) ci è stata regalata quella classica giornata da cartolina e ne abbiamo potuto approfittare con una breve gita in val Po. E' stato davvero emozionante osservare ciò che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni: il Monviso è uno spettacolo che penso ci debba invidiare mezzo mondo.
Questa foto l'ho scattata nel pomeriggio, peccato che al mattino non sia stata sufficientemente sveglia da farne una migliore, visto che il sole batteva proprio frontalmente e illuminava la spolverata di neve che tanto assomiglia ad una cascata di zucchero a velo. Il Monviso mi mozza il fiato da questa prospettiva, affascina e incanta, tanto che si potrebbero passare le ore ad osservarlo. Così snello e allo stesso tempo imponente, la Montagna con la M maiuscola, quella che da bambini si disegna, con la punta innevata e il sole alto nel cielo.
Le montagne che ci stanno intorno non sono da meno, mio marito me le ha mostrate e nominate (con tanto di altezza precisa al metro) ad una ad una, per l'ennesima volta, e io puntualmente me le dimentico dopo qualche minuto, ma pazienza, con i nomi non sono mai stata tanto brava, l'importante è godere dello spettacolo.
Poi magari chissà, un giorno saremo di nuovo abbastanza in forma e avremo abbastanza tempo libero per tornare a fare una bella passeggiata, come quella su Punta Roma che feci col marito nel lontano... 2006 se non vado errata, una di quelle cose che ti rimangono nel cuore...

mercoledì 21 settembre 2011

Auguri Lorenzo!

Oggi Lorenzo compie 3 anni e sono così felice, così incredula, così emozionata che mi mancano le parole per esprimermi. Mi sembra ieri, ma davvero, quando sono partita di casa per andare a conoscere quel piccolo cucciolo in ospedale, mi sembra ieri di sentire le sensazioni del parto, del bambino appoggiato sulla pancia, di incredulità quando l'ho visto, non l'ho riconosciuto, non me l'aspettavo, che strano... Qui il racconto dettagliato del parto, a rileggerlo mi scendono le lacrime dagli occhi per l'emozione. E adesso è un grande ometto che va alla scuola materna con il suo zainetto di Cars sulle spalle, il grambiulino a quadretti, i ricciolini ribelli, tanto come il suo carattere. E' un ometto tutto d'un pezzo, con le sue idee e le sue (taaaante) esigenze, e guai a fargli cambiare idea. E' un ometto così simpatico, così generoso, affettuoso, dolce e sensibile. E' un ometto quasi impacciato quando mi viene in braccio e cerca di rannicchiarsi per sentirsi avvolto dalle mie braccia, come quando era davvero piccolissimo. Quante ore ha passato tra le mie braccia! Quanto bisogno di contatto, di calore ha e ha sempre avuto! Nonostante la lotta contro i T2 che stiamo combattendo da ormai un anno, nonostante le notti tormentate, nonostante tutto insomma, lo amo alla follia e spero che rimanga sempre così, con il cuore grande come gli abbracci che mi regala. Auguri tesoro mio!

venerdì 16 settembre 2011

Sui pannolini lavabili. Parte seconda.

Ho già spiegato qui la mia scelta di utilizzare i pannolini lavabili per i miei bambini. Questa mattina mi sono imbattuta in un interessantissimo post sul blog di A Prova di mamma che parla dei pannolini usa e getta ecologici (e si dice anche biologici, ma non so perchè) e questo mi ha dato lo spunto per riflettere nuovamente sulla mia scelta. Innanzitutto penso che i pannolini in questione siano sicuramente migliori rispetto ai tradizionali pannolini usa e getta. I vantaggi sono chiaramente esposti nell'articolo citato. Quello che non condivido è il confronto con i pannolini lavabili e riporto in parte il commento che ho lasciato all'articolo per spiegare il perchè. E' ovvio che un'azienda che produce pannolini ecologici (biologici? le materie prime sono di coltivazione biologica? non ho trovato nulla in merito) dica che i lavabili abbiano un certo consumo per il lavaggio. Vero. Ma perchè, le materie prime per fabbricare 3000 pannolini ecologici per ogni bambino che li utilizza non vengono trasportate in fabbrica, magari con un camion che brucia petrolio? E poi lo stoccaggio e la diffusione al dettaglio? L'energia utilizzata e i concimi per la coltivazione delle materie prima sarà davvero così eco-sostenibile? Siamo sicuri che sia giusto utilizzare tutte queste materie prime che sfamerebbero parte del terzo mondo per fare pannolini che vengono buttati via dopo 2-3 ore di utilizzo? Durente il meeting a cui hai assistito si è parlato di questo? Non lo dico per polemizzare, sono davvero interessata alle risposte (se ci sono). Per quanto riguarda il lavoro da fare per lavare i pannolini di stoffa, ok, c'è. Ma sinceramente io lavo lenzuola, asciugamani, mutande e quant'altro per tutta la famiglia, non mi sogno di comprare tutto usa-e-getta. Perchè non lavare anche i pannolini dei miei bambini? L'Italia è il paese del sole e c'è anche il vento. Non veniamoci a dire che non asciugano. Li usano nei paesi del nord Europa e in Canada (combinazione paesi molto più avanti di noi sotto l'aspetto energetico), non penso che noi possiamo avere delle difficoltà. Infine, io li ho usati per due anni e mezzo per il mio bambino più grande e li uso tutt'ora per il piccolo di 14 mesi. Non ho notato problemi di alcun tipo per l'ingombro. Anzi. Non hanno mai avuto problemi di arrossamento o surriscaldamento nelle parti intime. E scusate se è poco! Sono curiosa di ricevere risposte alle mie domande e, se ci saranno, sarò felice di riportarle!

lunedì 12 settembre 2011

Primo giorno di scuola materna

Emozionata come se fosse il mio primo giorno di scuola, stamattina ho accompagnato Lorenzo alla scuola materna (o meglio, dell'infanzia... ma proprio mi suona male!). Giovedì sera ho avuto l'incontro con le maestre: dopo un preambolo sull'importanza di un inserimento graduale e personalizzato in base alle reazioni del bambino, ci hanno comunicato le classi: Lorenzo è nella sezione Arancione, il suo colore preferito! Le maestre, Chiara e Carla, mi hanno fatto una buona impressione. Non sono giovanissime e ancora devo capire se è un bene o un male, ma sono ottimsta. Ci hanno dato l'elenco del materiale necessario: grambiule, pantofole, bicchiere con sacchettino, asciugamano, pennarelli, colla, quadernone ad anelli, copertine forate e un cambio completo. Tutto rigorosamente apportante il nome del bambino, e, soprattutto per i tre Lorenzo della classe, anche il cognome. Quanto è inflazionato il nome del mio bambino! Stamattina il grande giorno: io e Lorenzo abbiamo portato Gabriele al nido. Parentesi: ieri sera il piccolo ha fatto i suoi primi passi da solo! Al momento del distacco entrambi si sono cercati, ma si sono facilemente distratti. So che Lorenzo vorrebbe portare il fratello con sè, ma so anche che gli farà molto bene staccarsi un po' da lui. Siamo andati a comprare le ultime cose in cartoleria e ci siamo diretti alla scuola. Appena arrivati, con qualche minuto di anticipo (miracolo!), ha scelto un armadietto e ci abbiamo applicato una foto, ha scelto un appendino in bagno e ci abbiamo messo un'altra foto. Quindi gli ho fatto indossare il grembiulino: si è precipitato sui giochi e non mi ha più considerata! L'ho guardato per una mezz'ora, quindi l'ho salutato e me ne sono andata. Penso che l'entusiasmo del primo giorno, della novità, abbia preso tutto il suo interesse. Alle 11 le maestre del nido sono andate a prenderlo. Ancora non so come sia andata ma mi immagino bene. Quanto è cresciuto il mio ometto!

giovedì 8 settembre 2011

The social network

Ieri sera, prendendo spunto dalla recensione di Mamma in Verde, mi sono scarica e vista il film "The social netwoerk" (andando a dormire qualsi all'una aimè!). E' stata una visione interessante, la prima di un film dall'inizio alla fine da un sacco di tempo, e mi ha scaturito un sacco di pensieri. Il film di per sè è carino, non dico memorabile, ma sicuramente molto interessante. La trama la si sà, è la sotria della nascita di Facebook, raccontata attraverso un processo e diversi flash back. Per una come me, poco allenata alla visione di un film di livello superiore alle ultime puntate dei "Cesaroni", non è stato facilissimo seguirlo! Inoltre esprime alcuni concetti tecnici a cui ho subito rinunciato stare dietro. Però mi ha fatto riflettere moltissimo. Facebook è una realtà oramai quotidiana per quasi tutte le persone che conosco. Io non ne sono una grande fan, ma occasionalmente mi piace curiosare nella vita di qualche amico più o meno virtuale e mi fa perdere un pochino di quel poco tempo libero che ho, in modo (lasciatemelo dire) inutile. Eppure, in qualche modo, ha cambiato il mondo. Mi ha fatto impressione quando ho letto di quel meeting sulle nuovo tecnologie, in cui c'era questo giovanissimo miliardario Zuckerberg a confornto con Bill Gates al cospetto di Obama. Urka! Alla fine della visione questa è stata la mia riflessione: ho guardato un film che parla di storia moderna, contemporanea, anzi, contemporaneissima. E anche se l'argomento non è tra le cose che più mi appassionano, è stato sicuramente molto interessante e ora guardo il mondo del web con un punto di vista leggermente diverso. Insomma, io ne consiglio la visione a tutte le persone che, come me, sono sempre curiose di sapere cosa sta dietro a tutto!

mercoledì 7 settembre 2011

Prove tecniche di partenza

Non so come, ieri ho convinto il papi ad approfittare dell'ultima giornata libera di tutti e quattro prima della brutta stagione per andare in piscina. Ci ero già stata coi bambini, zia e nonna qualche settimana fa e mi era piaciuto come posto per la presenza degli animali, la piscina raccolta e l'infinito spazio a disposizione. Ho voluto andarci con la famiglia al completo per fare qualche prova tecnica in vista delle vacanze (mancano "solo" 20 giorni!) e queste sono le considerazioni: - macchina: questo è il problema maggiore. Innanzitutto non sappiamo se andare a Bergamo con la nostra macchina o se farci portare, e, nel caso, da chi. Lasciare l'auto nel parcheggio dell'areoporto non è proprio il massimo della sicurezza (mia zia a ferragosto ci ha lasciato il navigatore), non tanto per le cose che ci custodiamo dentro, non abbiamo nulla di valore, ma per la scocciatura di avere o la macchina fuori uso o i seggiolini dei bambini spariti: come faremmo ad affrontare il viaggio di ritorno?! Ho anche valutato un parcheggio a pagamento: sarà davvero sicuro? Farci portare non sarebbe una cattiva idea, mio cognato potrebbe farlo con la sua macchina a 7 posti e al martedì non lavora, ma se all'andata non ci sarebbero problemi perchè la partenza è prevista nel primo pomeriggio, al ritorno l'arrivo è quasi a mezzanotte, vuoi un po' di ritardo possibile, vuoi attendere i bagagli, ci scoccierebbe fare tardi e fare aspettare. Abbiamo anche pensato di affittare un transfer, approfittando del fatto che mia mamma lavora in quel campo, ma ancora non ho osato chiedere un preventivo. - macchina bis: ieri, per una giornata in piscina, abbiamo riempito completamente il bagagliaio dell'auto. Abbiamo una Golf, non una 500. Ma abbiamo anche due passeggini, che, per quanto perfetti, occupano parecchio spazio. E se penso a due bagagli grandi e due-tre bagagli a mano, davvero non trovo soluzione al sofraffollamento dell'abitacolo. - passeggini: santi subito. Non sono solo un mezzo di trasporto per Gabriele che si ostina a non voler camminare, ma soprattutto un metodo per incatenare in un luogo tutto sommato sicuro Lorenzo "Lo scatenato". Inoltre entrambi i miei bambini si addormentano abbastanza facilmente nel passeggino, quindi sono un ottimo posto dove far loro fare il sonnellino del pomeriggio. Non per ultimo, si possono agganciare un sacco di borse ai passeggini, ricordandosi che le più pesanti vanno tolte prima di togliere il bambino per non far cappottare il passeggino! - bagagli: in una giornata di piscina abbiamo sporcato 4 asciugamani, due costumini a testa per i bambini, uno per noi, una maglietta macchiata di gelato al cioccolato e svariati pannolini. Per sette giorni... cosa diavolo devo portarmi? Calcolando di avere a portata di mano un armadio doppio, ovvero abiti leggeri e abiti pasanti, che il tempo non si sa mai come farà, sto valutando di spedire l'intero armadio in loco... E vogliamo parlare degli "accessori"?! I salvagenti sono, tutto sommato, poco ingombranti, ma un po' di giochini dovremo pur portarli, o comprimo tutto là? E poi li lasciamo là? E cosa portare per intrattenere i pupi per 4 ore di viaggio? Panico. - bambini: sono stati relativamente bravi. La mini vacanza di giugno sinceramente mi aveva spaventata. Lorenzo in quell'occasione aveva dato il peggio di sè. Invece ieri è andato tutto liscio. Sono ottimista: spero che la novità, la rilassatezza di mamma e papà, i tanti posti nuovi da scoprire e nuovi giochi a diposizione saranno di aiuto per intrattenere le due belvette. L'aspetto alimentare non mi preoccupa: ieri hanno fatto incetta di pane e prosciutto e se pur andassero avanti una settimana a quello non me ne importa, al buon andamento alimentare ci penseremo in un'altra occasione. Lorenzo oramai è bravissimo senza pannolino, a parte la notte. Gabriele è solo da cambiare e, se la regolarità non verrà scombussolata dal cambiamento di clima, al mattino sistemiamo il più grosso e siamo a posto per tutta la giornata. - il papi e l'acqua: mio marito e l'acqua sono due mondi molto distanti. Lui odia l'acqua e soprattutto le distese di acqua, quindi il mare e le piscine. Sette giorni su una piccola isola saranno probabilmente infiniti per lui. Eppure nella vita si cambia, o almeno, ci si adegua, e ieri è entrato in piscina con l'acqua fino alla vita per godersi i suoi bambini sguazzare nelle loro ciambelle. Cosa non si fa per l'amore dei figli! Coclusioni: ho una voglia pazza di partire, nonostante le mille paranoie che mi sto facendo. Ho voglia di staccare, ho voglia di stare con mio marito e con i bambini senza pensieri, lontano da tutto e da tutti. Vorrei addirittura riposarmi, ma ho paura di chiedere troppo!

lunedì 5 settembre 2011

Ma quanto crescete in fretta??!!

Prendo spunto per questo post dal giveaway di MAMMACHECASA! che propone una riflessione sulla crescita dei nostri figli e sull'importanza di annotare le piccole grandi scoperte quotidiane che si fanno cresendo accanto a loro. Manca una settimana all'inizio della scuola materna, o dell'infanzia che sia, e a me sembra ieri quando ho fatto il test di gravidanza che mi annunciava l'arrivo di Lorenzo. Ricordo la mia frase "Non può essere così facile!". Mi riferivo alla ricerca di un figlio: era appena stata aperta la caccia e abbiamo fatto segno al primo colpo senza pensarci nemmeno troppo! Ricordo la prima ecografia, le nausee, la scoperta del sesso, il matrimonio, il viaggio, l'estate col pancione e poi il parto, meraviglioso, l'allattamento, a regola d'arte, lo svezzamento, senza intoppi, l'asilo nido, ecc. Ricordo moltissimi particolari, eppure mi sembrano tutti vicinissimi, tutti accaduti in una manciata di ore. Io ho un problema: ho una memoria altalenante, ovvero ricordo episodi nei minimi particolari (tipo: mi ricordo la prima visita dalla ginecologa dopo il parto e ricordo che vestitino aveva indosso Lorenzo) e poi dimentico giornate intere, situazioni, per non parlare delle persone, a volte mi sembra di essere Dora... Per quello che ho sempre pensato che sarebbe bellissimo annotare tutti i progressi dei miei bambini da qualche parte, per poterli rileggere e riviverli all'infinito. Ma la pigrizia cronica che mi contraddistingue me lo ha impedito, fin quando ho scoperto il mondo dei blog. L'ho visto come un vero e proprio diario, in cui scrivere di me, del mio lavoro e soprattutto dei miei meravigliosi bambini. Il tempo scorre troppo in fretta, la crescita dei miei bambini a volte mi sembra sfuggirmi tra le mani, vuoi il lavoro, i tanti impegni e i tanti pensieri. Ho paura di voltarmi e vedere i miei bambini adulti, senza accorgermene nemmeno. Non mi piace questo scorrerre del tempo così veloce, sono forse egoista, ma io già rimpiango i miei due cuccioli piccolini come ranocchietti appoggiati sulla mia pancia a pochi minuti di vita. Vi prego tesori miei, non correte troppo in fretta!

sabato 3 settembre 2011

Torta di pesche, cioccolato e amaretti

Devo fare una confessione: a me non piace fare le pesche ripiene. E' una cosa che odio, come spostare il riso precotto dalla pentola al contenitore. Cerco sempre di delegare il compito a qualcun'altro. Però oggi mi sono sentita in colpa per non avere alla carta un dolce con la frutta, e così ho guardato un barattolo di pesche sciroppate in dispensa e ho rimediato. Ho messo 3 uova nella planetaria con 100g di zucchero e ho lasciato montare alla massima velocità almeno 10 minuti. Ho messo nel microonde 150g di cioccolato fondente con 100g di burro e 80ml di latte fino a quando si sono fusi cioccolato e burro, quindi li ho amalgamati e li ho uniti alle uova. Ho sbriciolato grossolanamente, con il batticarne, 100g di amaretti e li ho uniti al composto, insieme a 80g di farina, mescolando delicatamente. Ho imburrato una teglia (in realtà uso il burro spray, che non so che schifezza sia ma è tanto comodo), ho versato il composto e ci ho affondato 420g di pesche sciroppate (peso sgocciolato). Ho infornato per un'ora a 180°. Il risultato è stato ottimo e golosissimo. Non batte quelle belle pesche dolci, fresche e mature estive, coperte da crema al cioccolato e amaretti... ma poco ci manca!

giovedì 1 settembre 2011

Piccole domande crescono...

Qualche giorno fa Lorenzo mi ha visto mentre mi facevo il bidè. "Mamma, il tuo pisellino non si vede" "Eh no tesoro, le femmine non ce l'hanno il pisellino" "Ohh... poverine!". E se n'è andato, pensando chissà chè. Dopo qualche giorno, parlando di tutt'altro con la cugina (di 19 anni), le dice: "Tu sei una femminuccia e non hai il pisellino". Benissimo, il concetto è chiaro. Stamattina, di nuovo seduta sul bidè, Lorenzo mi dice: "Tu non hai il pisellino perchè sei una femmina, e non puoi fare la pipì" "No, le femminucce possono fare la pipì anche senza pisellino" "E con cosa la fanno?" Attimi di riflessione. Oddio. Non ho concordato una linea comune in tal proposito con il papà... "Con la patatina" "Con le patatine fritte???????????". Ho trattenuto con tutta la mia forza una risata e ho cercato subito di cambiare argomento. No. Non sono pronta. Non ha ancora 3 anni, non ce la faccio ad affrontare certi argomenti. Non ancora, ti prego!

mercoledì 31 agosto 2011

E così trovò la strada per il lettone

Che le notti di Lorenzo siano alquanto movimentate lo avavo già scritto qui. Ieri la novità. Dopo il primo risveglio e un urlo a tutto volume "Maaaaaaaaaammmmmmmaaaaaaaaa" a cui è seguito il pianto disperato del povero fratello dormiglione, ho detto a Lorenzo "Non urlare così forte, svegli Gabriele, chiama piano, mamma ti sente!". Mica era la prima volta che lo dicevo, lo dico sempre, eppure... Appena mi ha sentito accanto a lui è crollato nel sonno e io sono tornata nel lettone, più morbido e confortevole del letto matrimoniale in cui dorme lui. Appena ripreso il sonno sento un rumore, apro mezzo occhio e ancora un po' mi prende un colpo: avevo Lorenzo accanto! No, non è uno spettacolo così terrificante, ma sai, quando non te lo aspetti... Presa dal sonno l'ho messo nel lettone in mezzo a noi e lì ci è stato fino al mattino. Al suo risveglio la prima frase è stata "A me piace molto dormire insieme a voi". Gioia di mamma, sono molto felice che tu sia così contento, peccato che sia io che il papi ci siamo svegliati con la schiena a pezzi. Lorenzo non si accontenta di dormire con noi, lui dorme appiccicato a noi, quindi noi siamo paralizzati nella medesima posizione, spesso scomoda, per tutto il tempo, con il risultato di avere dolori in ogni parte del corpo.
Infatti sia io che mio marito non siamo contrari di principio al co-sleeping: uno dei due dorme più di metà notte, tutte le notti, con lui. Ma in tre nel lettone no, non ci stiamo. Non è cattiveria, è proprio scomodità!
Stanotte di nuovo, eccolo presentarsi di fianco al mio letto. Ho preso la forza a due mani e l'ho portato nel sul letto, in camera sua, e mi sono coricata accanto. Lui non ha protestato. Evviva!

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